
IMPERI DI OGGI,CENERI DI DOMANI
Mate Ka Moris Ukun Rasik An1
"Questa è una rara canzone appartenente a questa gente e spero un giorno di andare a cantarla nel mio paese. Questa canzone, mai è stata permessa, mai è stata permessa di essere cantata nel mio paese e migliaia di persone sono state uccise perchè cantavano questa canzone. E io sono orgogliosa stanotte che la sto cantando a tutti voi". (Bella Galhos)
Coglionazzi che sparano cazzate in branco e in fila indiana. Collegiali del primo mondo e skinhead della prateria che non percorreranno mai un miglio né piangeranno una amica morta ammazzata in queste scarpette da donna2. Finite di bere e mormorate i vostri insulti. Io sono ancora umiliato da tutto ciò: più o meno nello stesso periodo in cui guidavo senza mani, spaccavo le finestre e mi davo da fare dietro allo stadio (con la sorella maggiore di Labonte fasciata nel suo costume), Bella sobbalzava per una puntura di Depo Proveran, per scopi di “pianificazione familiare”… La sua personale Pearl Harbour, un olocausto che è durato per 25 anni. Una prigione che il mio paese ha garantito in paradiso. E nelle ombre di Santa Cruz, incrociò le dita dietro la schiena. Costruì un cavallo di Troia per Suharto e attese finché il figlio di puttana non la mandò a nord, e lì, al calare della notte, venne fuori con una scatola sotto il braccio che conteneva il suo giuramento di fedeltà e la sua uniforme. Lo depose alle porte del consolato generale e, mentre scompariva, il suo sussurro riecheggiò nell’aurora: “La verità renderà libera la mia gente”.
Questa canzone è ispirata alla storia vera di Bella Gahlos. L’abbiamo incontrata a Winnipeg nel 1997, in occasione di un’iniziativa di beneficienza organizzata dall’East Timor Alert Network. Aver incrociato il nostro cammino con lei è stata un’esperienza mortificante. Questa è la sua storia:
Bella Gahlos è uno dei tre rifugiati est-timoresi in Canada. Aveva solo tre anni quando l’Indonesia invase il suo paese. I suoi due fratelli minori furono picchiati a morte e suo padre fu messo in prigione quando i militari indonesiani entrarono nella sua casa nel gennaio del 1976. Dopo il massacro di Dili, suo fratello maggiore fu incarcerato e brutalmente torturato per aver prodotto una maglietta con la scritta “Timor Est libera” che era stata indossata da alcuni dimostranti.
Sebbene si fosse concentrata soprattutto sulla sua esperienza personale di giovane sopravvissuta all’occupazione indonesiana, Bella condannò anche la complicità degli Stati Uniti nell’invasione e nell’occupazione di Timor Est e il costante sostegno militare ed economico del governo americano al brutale regime di Suharto.
Nei suoi discorsi, Bella ha raccontato spesso della sterilizzazione forzata delle donne e delle bambine timoresi in Indonesia, un’esperienza che lei ha vissuto sulla propria pelle. Aveva solo tredici anni quando i militari entrarono nella sua scuola e chiesero a tutte le ragazze di mettersi in fila dopo aver costretto i ragazzi a lasciare la stanza.
“Ci dissero che dovevamo fare un’iniezione per stare in salute”, spiegava. “Io avevo paura; non mi fidavo di loro. Cinque di loro dovettero trattenermi, e dovettero faticare parecchio. Poi vennero a casa mia la stessa settimana e mi fecero un’altra iniezione”.
Molto tempo dopo, con l’aiuto del vescovo Belo, scoprì che a lei e alle sue compagne di scuola era stato iniettato il Depo-Provera (un farmaco contraccettivo).
Bella parlò anche di come era vissuta nel costante timore di essere violentata: “Le donne a Timor Est vengono violentate in continuazione dai militari. Ti entrano in casa e ti obbligano a farlo”.
Bella cominciò a lavorare con la resistenza clandestina nel 1989, aiutando a organizzare manifestazioni e convincendo altre donne ad impegnarsi attivamente nel movimento. Nel 1991, Bella aiutò ad organizzare la marcia pacifica al cimitero di Santa Cruz, a Dili. Quando i militari indonesiani aprirono il fuoco sui dimostranti, Bella si rifugiò insieme alla sua zia incinta sulle mura del cimitero. Più di 250 dei suoi amici non furono altrettanto fortunati, e vennero brutalmente uccisi nel massacro.
All’indomani del massacro, Bella entrò nei reparti giovanili dell’esercito indonesiano per mascherare il suo coinvolgimento nella manifestazione. Per tre anni le autorità indonesiane la addestrarono a combattere contro la propria gente. Durante questo periodo Bella usò segretamente il suo salario militare per aiutare il movimento di resistenza.
Nel 1994, dopo mesi di interrogazioni e di istruzioni, il governo indonesiano scelse Bella per rappresentare i giovani di Timor Est nel programma mondiale per la gioventù del Canada. Fu ben addestrata a parlare ai media canadesi e a rappresentare il “tipico” giovane timorese secondo la versione voluta dalla macchina propagandistica di Suharto: istruito, di successo e favorevole all’integrazione.
Dopo il suo arrivo in Canada, Bella defezionò con l’aiuto di suo zio, Constãncio Pinto, che era fuggito da Timor Est poco dopo il massacro di Dili. Da allora, Bella ha perfezionato il suo inglese a ha girato il Canada per perorare la causa della libertà del suo paese.
Per saperne di più o per unirsi alla sua battaglia, visitate www.etan.org
Fanculo al confine
Una mia amica mi ha scritto due righe che dicevano: “Amico, scappo negli USA. Non ho né soldi né lavoro”. È andata via dal Messico per poter sopravvivere. Ti disturba il fatto che sia venuta a vivere qui, ma cosa cazzo hai fatto per aiutarla prima che arrivasse? Cosa ha fatto il paese? Cosa ha fatto la gente? Io non sto col mio paese, ma con le persone di tutto questo fottuto mondo. Niente steccati, niente confini. Libertà di movimento per tutti. Fanculo al confine. È arrivato il fottuto tempodi trattare le persone con rispetto. Sono la nostra cultura e i nostri consumi a rendere insopportabile la sua vita. Fanculo a questo paese, ai suoi occhi torvi, alle sue orde di automi. Legale o illegale, guardala andar via, cazzo. Si prenderà ciò che è suo. Guardala andar via, cazzo. Fanculo al confine.
Alcune persone devono restare nel paese in cui vivono e combattere per la propria esistenza mentre altri sono costretti a fuggire per sopravvivere. Le imprese attraversano in continuazione i confini internazionali in cerca di persone da sfruttare per profitto e nessuno le ferma. La chiamano globalizzazione. Alle vittime del dominio delle multinazionali, invece, viene detto che non possono oltrepassare i confini per cercarsi una vita migliore, e sono costrette a restare e a fare i conti con i casini sociali, economici e ambientali che le compagnie si lasciano dietro quando, com’è inevitabile che sia, spostano le loro attività in luoghi con un ancor più “propizio clima affaristico” (vale a dire: salari più bassi, leggi ambientali elastiche, agevolazioni fiscali). A quanto pare capitalismo e diritti umani non vanno d’accordo.
Gli imperi di oggi, le ceneri di domani
Le tele aggrovigliate che tessono si estendono da Pine a Ruby Ridge, dalla disfatta di Shay fino a Gustafsen3 (e adesso avanti tutta con la culo-compilation di pecoroni, commissari e stronzi per soffocare questa vaghissima minaccia di eretici froci e comunisti). Conclusione: il chiodo che sporge va preso a martellate4 e i migliori strumenti del padrone li trovi paciosi e imbambolati in una cacofonia di cartelloni urlanti e di storia disneyficata5. A volte i legami che ci uniscono sono strani: non splende alcuna luce della giustizia sui lotti del cimitero contrassegnati Hampton,6 Weaver7 o Anna-Mae,8 sui quali gli Uffici Federali e le Confraternite hanno gettato la loro ombra; segni permanenti impressi su queste terre. Ma sotto la copertura dell’abituale scarto tra Storia e Verità, i Padri Fondatori si crogiolano nell’accecante bagliore rosso del razzo. E in aria scoppiano le bombe. Una nazione. Indivisibile? La verità è che quando l’entroterra seppe della ratifica , il Popolo trasportò in processione funebre solenne una bara dipinta di nero e la seppellì profondamente nella terra come emblema della dissoluzione e dell’annullamento della sua Libertà Pubblica9. Un giorno, da qualche parte, gli imperi di oggi saranno le ceneri di domani.
Torno alla Motor League10
Mi piace festeggiare fottutamente forte. Mi piace il rock e pure il roll. Non me ne frega un cazzo se mi brucio. Non me ne frega un cazzo se mi spengo. Perciò torna alla Motor League11 con me prima che sia costretto ad affrontare la rabbia di un facoltoso pubblico pagante che vive indirettamente attraverso il rock collegiale di artisti tormentati e la brodaglia di maschioni che scazzottano il pavimento.12 Me ne torno alla Motor League. Una volta pensavo che mi fosse andata bene. Ma alla fine era solo una granata inesplosa di atteggioni “anarchici” e testine rasate della mamma, minacce di morte,13 sicofanti e cazzoni ubriachi sulla retta via.14 Fanculo. Chi se ne frega? Preferisco compilare cartine stradali che ascoltare le vostre stronzate. Fanculo. Chi se ne frega delle vostre stupide scene, dei vostri giornaletti merdosi, degli uomini di paglia che avete costruito per bruciarli? Non smetterò mai di sorprendermi, e mentre patisco la vostra perfezione essa mi ricorda il cammino che ho percorso per raddrizzare la mia triste storia fatta di piedi in bocca,15 cappelli mangiati,16 tori con le tette,17 elenchi telefonici amish,18 risse alcoliche. Ma cosa abbiamo qui? Dopo 15 anni c’è ancora puzza di conformisti sbrodacchiosi e cagasotto con i pugni al cielo, tale padre tale figlio, “ribelli” imbottiti di korn, eminems e bizkits.19 Signore, esaudisci la nostra preghiera: riprenditi il pubblico pogante20 della tua Amy Grant21 e la tua politica del “tutto va bene”. Fonami i capelli e inforcami su una bici a dieci marce. Torno alla Motor League. Penso che la vita sia solo una gara di popolarità. Il successo: la capacità di funzionare in un sistema d’obbedienza. Chiedetelo alle zuccherate rock band da istantanea che vendono scarpe per conto di capitalisti di rischio,22 zittendo i concorrenti e arrotondando i bordi irregolari.23 Oggi è un buon giorno per morire.
Disastri naturali24
Nel nome di quale dio verremo uccisi? Chi è il più giusto? Chi è il più terrorizzato? Quando i tuoi genitori sono andati via di casa, ci siamo intrufolati nella loro stanza, verso il cassetto accanto al letto. Abbiamo tirato fuori il dildo luccicante. Da una parte un pene, dall’altra Gesù. Non edonisti, non atei. Praticanti. Blockparents.25 Mi domando cosa ci sia in agguato nei cassetti dei vicini. I più puri nascondono tutto. È questa la nostra “società in declino”? Questi sono quelli sposati. E gli altri? Non condannare la tua vita ad essere tartassata dalla vergogna. Le mani di tutti causano disastri naturali.
Con amici come questi, a chi cazzo serve il COINTELPRO?26
Con amici come questi, a chi cazzo serve il Cointelpro?27 Sono rintronato dalla schifosa gragnuola di pugni di ferro in guanti di velluto. Ghigni del Cheshire.28 Il devastante bacio di Giuda che ti vara, nave in affondamento. Lo scopo di questo nuovo sforzo controspionistico è smascherare, distruggere, sviare, screditare o comunque neutralizzare ogni parata di cui non puoi metterti alla testa. Tutti i lunghi anni di lavoro che non siano i tuoi. A volte mi chiedo se semplicemente non ce la fai da solo? Lassù avvoltoi assetati di sangue volano pazientemente in circolo. Offrono condoglianze (e sussurrano amari elogi). Sì, ecco che arrivano i “camerati”, culo e camicia. Ma tu meriti ben altro. Con amici come questi, a chi cazzo serve il Cointelpro?
Monumento alla Albright, Baghdad
Alla sorella minore del migliore amico di Wadia hanno negato un vero funerale perché per due giorni non hanno potuto spegnere le fiamme che gli aerei alleati avevano fatto piovere sul suo minuto corpicino. E tutte le piste di carta che portano a tutte le strade che portano a tutte queste Bassora ci fanno sembrare tutti “danni collaterali” in attesa di realizzarsi in qualche imprevista simulazione di bilancio del Pentagono. Il regime baathista di oggi è solo la Paura Rossa dell’altroieri. E io bevo fino ad addormentarmi perché comincio a credere che non saremo mai nient’altro che riluttanti sussidi umanitari, le parti commoventi in una macchina di morte, che contestano la propria complicità ma aspettano che sia qualcun altro a gettare il proprio corpo sugli ingranaggi in movimento. Bevo fino ad addormentarmi perché comincio a credere che noi, qui nella Culla dell’Affluenza, non possiamo porre fine a questa ricerca della forza individuale attraverso i pugni volanti dei poteri statali, e che non guarderemo mai indietro ridendo dell’ironia insita nel fatto che un assassino atomico viene venerato ad Independence, USA, mentre a 8000 miglia da qui (di nuovo nella Culla della Democrazia) è un altro anno da ricordare per un’industria domestica.29 Un rituale all’angolo tra George e Constantine – mentre le fonderie si sbattono per riforgiare il suo monumento decapitato.
Persone ordinarie fanno stronzate quando le stronzate diventano ordinarie30
Le parole non possono rendere giustizia al dolore. È come se non riuscissero a trasmettere una sensazione. Persone ordinarie fanno stronzate quando le stronzate diventano comuni. Non posso promettere un’utopia o un mondo migliore. Non ho astuti allettamenti. Né aspre punizioni se non abboccate. È un mondo di merda o niente. Non c’è via di scampo dalla delusione. Quando ti dai anima e corpo a guadagnarti una posizione, qualcun altro dovrà acclamarti. Di cosa sei capace? Tu puoi essere quello che li impicca e li picchia a morte. Quando farai fuori i corpi, vedrai il volto del tuo fallimento e della tua vergogna. Questo è un mondo di bugiardi patentati: un coro belante di verità annacquate, che come campane rintoccanti ripetono in continuazione le sue virtù. Marcire sul fondo è meglio che vivere come uno sciocco. Non riesco a trovare il significato nella grande conquista. Quando ti dai anima e corpo a guadagnarti il tuo posto, l’opportunità uccide il senso comune.
Nottata di donne a Perdentopoli
Si scola il quinto e sputa una traduzione greca*. Lei biascica “quante altre stronzate ti rimangono? Mi hai propinato questa cazzata sulla ‘libertà di parola’ e la ‘polizia del pensiero’31 come se dovessi sedermi e svenire”32. Ci vogliono altri tre giri prima che l’argomento cambi, e in quel mentre lei decreta: “Fanculo a Larry Flynt33 e a tutte le campagne che vogliono zittire le donne che si fanno valere e che reagiscono. Io scopo per godere, perciò risparmiami la tua ‘repressione’ di merda. Io scopo per godere34. Fanculo alla tua bendetta Trinità35. Sono così stanca di cazzetti e primi emendamenti (selettivi)36. Posso pensare, bere e scopare più di tutti voi37, perciò fanculo alle tue cazzo di stronzate sulle ‘femmi-naziste’38, nessun cazzetto mi metterà a tacere. Io scopo per godere”.
* graphos = raffigurazione grafica, pornos = schiava sessuale
Io sono il papa39
“Vivi come un angelo, muori come un diavolo”40. Non ti preoccupare, quaggiù siamo tutti insieme. Siamo tutti qui: pagani, eretici, ragazzini coi calzini blu. Ho fatto alcune domande e le risposte non mi hanno soddisfatto. Sembra che non conformarsi sia il più grande crimine di sempre41. Ma noi siamo tutti qui: King Diamond, la mamma di Todd, angeli caduti, le culture decimate, il ragazzino nell’angolo coi pantaloni della tuta. Noi troveremo la nostra srada.
Nuove case per gli scansafatiche42
I sobborghi tremano ancora, spaventati dai non abbienti che si affacciano per riscuotere quello che gli spetta. Pistole e allarmi non bastano. Loro esigono giustizia, e che ogni criminale sia rinchiuso, come anche ogni ragazzino che potrebbe fare qualcosa di sbagliato. C’è una galera fuori città con recinzioni abbastanza alte da non farci pensare a chi c’è dentro. I vicini scompaiono dietro le sbarre. I ragazzini finiscono dentro per cimini insignificanti. Non importa chi sono. Non importa che sono vivi. Un deposito di vittime delle circostanze. I poliziotti radunano schiavi; lavoratori che non possono lamentarsi né arrivare in ritardo. Una forza lavoro dietro le sbarre. Faranno gadget, circuiti o ripareranno macchine. Non importa chi sono. Non importa che sono vivi. Il crimine paga, chiedetelo ai banchieri che emettono obbligazioni per costruire gabbie, anziché scuole, per gli “scansafatiche” dei sobborghi. Fabbriche con recinzioni incontrano prigioni senza muri. Noi avremo le vostre teste. Loro vi sbatteranno a terra. Lavorerete ancora, ma dentro.
Politici cazzari
Ogni fottuto giorno le nostre città ci dicono che cosa pensano della giustizia. Mettono sottochiave i coraggiosi mentre i cordardi intonacano le crepe che si allargano sul monolito. Ma se quest’uomo non sarà liberato, questa città brucerà. “In questa Giornata della Memoria non ci inginocchiamo e non preghiamo per i morti. Alziamoci e diamoci da fare per i vivi, per salvare quelli che stanno per morire” per mano di politici cazzari; gonfi figli di puttana minidotati che si inchinano e si genuflettono sui posti di potere. Non impareremo mai niente e non cambierà mai niente finché manterremo questo andazzo fatto di seguaci e di schiavi. Non posso credere che ci basta ancora rimescolare gli stessi vecchi mazzi di re, regine e false democrazie. Io dico che dobbiamo restituirlo ai politici cazzari. Mattone per mattone, muro per muro.
La marcia dei granchi43
Tenemmo duro in attesa che iniziasse la battaglia. Strizzai gli occhi per il sole, mentre mi chiedevo se si sarebbero fatti sotto o se sarebbero fuggiti. Non dico bugie: coltellini nei calzini, moriranno tutti. Nascono tensioni. Preadolescenti sciamano sulla collina come mosche. Tenete pronte le bare, faremo a pezzi questa città. Questo se la rabbia, la noia, l’alcol non intercettano questa orda dell’estremità nord. Chi sono io? Combatto una guerra che non posso vincere. Mi gonfio di cose che cerchiamo di nascondere. Non lasci mai indietro nessuno. Un’aspra reazione che ti prende in pieno viso. Per un’ultima possibilità, lasciamo questo posto. Facciamo i bagagli e andiamo tutti via. Ho avuto una guerra nella testa. Ho paura che le nostre vite non passeranno alla storia come grandi eventi. Una migliore prospettiva si cela più avanti. La senti nell’aria? Siamo stati schiacciati oltre l’oblio. Farsa e morte camminano mano nella mano. Tombe e muri della memoria recano il nome della mia famiglia. Pillole e bottiglie fanno lo stesso. Io spero che la libertà stia arrivando sul nostro cammino.
La battaglia non ci fu mai. La folla si dileguò. Tornammo tutti verso casa. Missione compiuta.
Purina Hall of Fame44
Padroni addormentati in case avvolte dalle fiamme risvegliati dai loro letti. Ragazzini addormentati ripescati da mortali acque: nastri, targhe e moine sono le effimere ricompense concesse agli schiavi i cui atti d'altruismo conferiscono maggior valore ai loro padroni, mentre doni di commiato (pistolettate in fronte) consolano gli altri, gli avanzi.45 Peccato che, come si sa, gli omaggi resi a vite che rinunciano a quei troni, a vite passate a valutare i secondi posti, non siano né fugaci né desiderabili.46 Ma nulla mi sorprende in questo tempo. Me ne sto seduto a guardare i carri merci che passano, e aspetto. Paziente. Incustodito. Un pacco sotto una panchina della stazione. Una breve miccia per far saltare tutto, mani salde se non dovessi ricordarmi che le vite migliori sono state vissute ai margini, rinchiuse nelle prigioni e spente sui patiboli, che non quelle incensate nei palazzi.
2“Né piangeranno un amico morto ammazzato in queste scarpette da donna”: questa allusione non è chiara neanche a me… l’unica idea che mi viene in mente è che le “scarpette da donna” possano essere quelle della profuga di cui si parla nella canzone, che a differenza dei “coglionazzi” dei versi precedenti (cioè i giovani occidentali), ha dovuto piangere molti morti ammazzati tra i suoi amici.
3 Sono tutti luoghi che hanno fatto da teatro a scontri violenti tra il governo degli Stati Uniti e privati cittadini (attivisti, nativi americani, ecc.).
5“In una cacofonia di cartelloni urlanti e di storia disneyficata”: i “cartelloni urlanti” sono quelli della pubblicità, la “storia disneyficata” sono le storielle che ci raccontano per farci credere che tutto va bene (sulla “disneyfication” c’è anche una voce di Wikipedia: http://en.wikipedia.org/wiki/Disneyfication). È un modo per dire che chi sta al potere usa i media e la propaganda per tenerci buoni e per usarci come mezzo per raggiungere i propri scopi (“i migliori strumenti del padrone li trovi…”).
6 Fred Hampton, il leader delle Pantere Nere di Chicago, ucciso nel 1969 dalla polizia mentre dormiva nel suo letto “in una esecuzione in stile squadrone della morte”.
7 La famiglia Weaver, vittima del massacro di Ruby Ridge in cui perirono appunto la moglie e il figlio di Randy Weaver ,un suprematista bianco.Vinse in seguito la causa per l'uccisione dei suoi familiari,l'Fbi sganciò tre milioni di dollari.
8 Anna-Mae Aquash, attivista per i diritti dei nativi americani, uccisa nel 1976 alla nuca.
9 “Quando l’entroterra seppe della ratifica…”: ho trovato questo passo (quasi letterale, forse i Propagandhi hanno fatto proprio una citazione) di un libro in cui si parla dell’episodio della bara – http://books.google.it/books?id=EFSbwGk2szgC&pg=PA252&lpg=PA252&dq=coffin+painted+black+ratification&source=bl&ots=qzL_3kBVIT&sig=O6CLxHIPS4FmtD2lemBnBS-g2IY&hl=it&ei=KMRdSomOBYOOnQOKrL2FAQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=2 – e da cui si capisce che si tratta della ratifica della Costituzione degli Stati Uniti.
10 I Propagandhi dicono che molte persone si conformano a ciò che le band fanno o a come si atteggiano,vestono ecc (Esempio odiare Bush perchè i Nofx lo fanno,indossare le Vans perchè molte band punk le hanno),loro invece non vogliono essere un modello di riferimento ma un "catalizzatore" che invita a conoscere davvero meglio la realtà che viviamo per sviluppare da soli il proprio pensiero.
11 Ex sede di lavoro di Chris, il cantante.
12 Il “floor-punch” è un movimento dell’hardcore dancing.
14 Lo “straight edge” è uno stile di vita basato sull’astinenza da sostanze tossiche e dal sesso occasionale. Il termine fu coniato nei primi anni ’80 da Ian Mackaye, cantante del gruppo hardcore Minor Threat.
15 “Put your foot in your mouth”: mettiti un piede in bocca (espressione simile al nostro “mordersi la lingua”, si usa quando qualcuno dice qualcosa di sconveniente).
16 “To eat one’s hat”: mangiarsi il cappello (quando si perde una scommessa, ecc.).
18 Gli Amish non usano il telefono.
19 I KoЯn e i Limp Bizkit sono due gruppi nu metal statunitensi. C’è anche un gioco di parole basato sull’assonanza con “corn”, “M&M’S” e “biscuits”: “Rimpinzati di granturco, M&M’S e biscotti”.
20 Lett. “mosh-crews” (il mosh è un ballo simile al pogo, praticato durante i concerti heavy metal e punk rock).
21 Cantante di musica cristiana.
24 "Natural Disaster" potrebbe essere una referenza a tutti quei televangelisti che affermano che i disastri naturali (tornado,uragani,terremoti ecc.) sono il risultato di una punizione di Dio alle devianze sessuali.Per esempio uno di questi un certo Jerry Falwell indicava che l'uragano Katrina fosse una punizione divina ai gay e alle lesbische in una zona come quella dove è avvenuto in cui vi è una alta percentuale di questi.Dicendo alla fine che "le mani di tutti causano disastri naturali" dice che anche il più puro e santo cristiano può avere comportamenti sessuali o avere delle fantasie considerate immorali,disgustose o maleducate,quindi anche chi condanna certe devianza alla fine anche lui potrebbe essere il primo a causare disastri naturali...
25 Il “Block Parent Program” è un’iniziativa volontaria sorta in Canada per la quale le famiglie offrono il proprio aiuto e la propria ospitalità ai vicini in difficoltà o in pericolo. Le attività svolte dai membri sono volte soprattutto alla salvaguardia dei bambini.
26 In questa canzone sembra che parli dei propri amici che lo tradiscono o che anche se sono daccordo con lui sostengonò l' idea con inazione.Insomma l'Fbi non ha bisogno di nessun programma per fermare questi dissidenti perchè i suoi amici fanno già un buon lavoro nel sabotarli da soli.
27 Il COINTELPRO (Counter Intelligence Program) era un programma di infiltrazione e controspionaggio interno dell'FBI attivo tra il 1956 e il 1971. Il suo obiettivo era neutralizzare (anche con metodi illegali) la crescita dei movimenti radicali (soprattutto di sinistra e afroamericani).
28 “To grin like a Cheshire cat”, “ghignare come un gatto del Cheshire”, detto popolare (cfr. il Gatto del Cheshire, o Stregatto, di Alice nel Paese delle Meraviglie).
29 Il terrorismo in Iraq.
30 Molte persone vorrebbero fare una "rivoluzione" solo per essere popolari o solo per aver attenzione.Questa canzone dice che combattere il sistema non deve essere fatto per il prestigio o la popolarità,ma per un reale cambiamento,un vero rivoluzionario è disinteressato.
31 Le anti-femministe spesso accusano le femministe critiche al porno di essere contro la libertà di parola.
32 Alcuni uomini intellettuali per impressionarle con il loro nobile linguaggio riportando magari citazione e declamazioni femministe.
33 Larry Flint è un sessista pornografo che vementemente si oppone al femminismo.
34 Le femministe ,specialmente quelle che si oppongono alla pornografia,sono accusate di essere sessualmente represse e contrarie al sesso
35 Si riferisce alla santa trinità (come la cristianità vede la donna come inferiore) e forse è una metafora dei genitali maschili.
36 “Primi emendamenti selettivi”: l’editore Larry Flint si appellò al Primo Emendamento (che sancisce la libertà di stampa) per giustificare la pubblicazione della rivista pornografica Hustler, cercando in questo modo di “zittire le donne che si fanno valere e che reagiscono” (cioè le femministe), ovvero negando loro la libertà di parola, anch’essa sancita dal Primo Emendamento.
37 Le donne possono essere ugualmente intelligenti e abili come un uomo.
38"femmi-nazista" è un termine peggiorativo creato da Rush Limbaugh per descrivere le femministe.
39 E' sbagliato suggerire che un umano può essere superiore ad un altro tanto abbiamo tutti lo stesso destino (la morte),e paradiso e inferno sono concetti irrilevanti.Molte persone si affidano alla religione per cercare delle risposte ma alla fine finiscono di essere più confuse di prima.Noi non abbiamo bisogno di religioni instutuzionalizzate che ci mostrino come condurre una buona vita,possiamo vivere secondo un nostro proprio "codice".
40 E' il titolo di una canzone dei Venom tratta dall'album del 1981 "Welcome to Hell".
41 Molte persone sono discriminate nella società per esercitare il libero pensiero.
42 Questa canzone parla delle galere-industriali,un industria in rapido sviluppo negli USA.Con le incarcerazioni in massa i politici hanno una moderna soluzione alla guerra alla povertà.I prigionieri in tali complessi offrono il loro lavoro per niente o per un bassismo guadagno in campio di vari prodotti o servizi.
43 Mi sembra la descrizione un po' ironica e un po' malinconica del tentativo fatto da un gruppo di giovani contestatori di dare il via ad una guerriglia o ad una sommossa. La prima parte descrive con toni epici la voglia di rivoluzione del protagonista, che però si risolve in un buco nell'acqua nell'ultimo verso, che fa capire come il gruppo di giovani alla fine non abbia avuto il coraggio di mettere in pratica quello che avevano in mente.
44La “Purina Hall of Fame” è un riconoscimento con cui ogni anno la Purina (una famosa azienda produttrice di cibo per animali) premia i cani e i gatti che si sono contraddistinti per particolari atti di eroismo, salvando la vita ai loro padroni ecc.
45 Si riferisce ovviamente agli animali degli allevamenti, che prima di essere uccisi vengono tramortiti con un colpo di pistola alla testa.
46 Frase poco chiara. Probabilmente allude al fatto che, contrariamente a quanto avviene per gli animali domestici, che riempiamo di coccole e attenzioni, alla maggior parte degli altri animali, di cui nessuno si cura (i “secondi posti”), viene riservato un trattamento crudele (non “desiderabile”) e la morte (che, essendo definitiva, non è ovviamente “fugace” come le “effimere ricompense” nominate poco prima).
Grazie mille!
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